
luogo fortissimo di muraglie e terrapieni, fosse larghissime
LA CITTÀ DI MARANO E LA SUA STORIA
"… Castello piccolo, non fa 200 anime, è di qua del Tagliamento, posto sulla Marina verso mezodì, lontano da Udine miglia 18, da Aquileja 12, per acqua da dove si va per il fiume Anfora; è luogo fortissimo di muraglie e terrapieni, fosse larghissime dove entra la Marina, e si può girare in una Galea…": così nel Cinquecento il conte Gerolamo di Porcia descrive Marano.
Alcune mappe redatte nel XVI secolo tramandano l'immagine di una fortezza a pianta trapezoidale con quattro bastioni circolari verso nord e uno poligonale a difesa del tratto sud. La strada che andava dalla porta alla pubblica piazza divideva a metà l'abitato e, ai due lati di essa, si dipartivano calli che sfociavano in campielli e corti: una fisionomia ancora rintracciabile nelle trame dell'attuale assetto urbanistico.
In quel tempo il centro venne definitivamente conquistato dalla Repubblica di Venezia (1542), dopo lunghe contese con la Casa d'Austria che alla fine lo cedette su pagamento di un'ingente somma di denaro, pur continuando ad esercitare un forte controllo sull'unica strada di comunicazione con la terraferma. A questo scopo, gli Asburgo fecero erigere a soli 500 passi dalla città murata un piccolo forte denominato Maranutto.
L'importanza strategica di Marano, ubicata in posizione intermedia tra l'Istria e la laguna veneziana, ne aveva determinato una storia travagliata anche nei secoli precedenti: contesa nel Duecento dai feudatari tedeschi in opposizione al Patriarca di Aquileia, la cittadina nel secolo successivo aveva subito ripetuti attacchi da parte di Venezia, mentre dalla seconda metà del Quattrocento era stata oggetto di scorrerie turche.
La ricostruzione delle vicende più antiche è resa difficile dalla lacunosità della documentazione storica e archeologica. Marano viene citata per la prima volta nell'Historia Langobardorum di Paolo Diacono: "facta est synodus decem episcoporum in Mariano" (III, 26); tale menzione, che si riferisce allo svolgimento del sinodo in relazione allo scisma dei tre Capitoli (590/591 d.C.), testimonia indirettamente l'importanza del sito alla fine del VI secolo, epoca per la quale, tuttavia, mancano adeguati riscontri materiali nei ritrovamenti. Di certo, un insediamento doveva esistere già dall'età romana, come attesta lo stesso toponimo prediale derivato dal nome gentilizio Marius e come indicano alcune scoperte occasionali effettuate nel centro cittadino.
Di tutta questa lunga e complessa sequenza storica oggi rimangono solo poche tracce, relative per lo più alla città murata medievale e rinascimentale. Tratti delle mura della fortezza, quasi completamente demolite tra il 1890 e il 1891, sono emersi anche di recente; la parte meglio conservata è lo sperone cinquecentesco sul lato meridionale sul quale insiste l'attuale stabilimento ittico.



