A Piere d'Isla ... una serie di ambienti con un pavimento a mosaico

INSEDIAMENTI ROMANI NELLA LAGUNA

Situata nei pressi dello sbocco in laguna del complesso fluviale Aussa - Corno, la Piere del Ficariol emerge solo in occasione delle basse maree. Il toponimo Piere, che ricorre anche per Isela, sembra alludere alla presenza di strutture antiche, di cui potrebbero essere testimonianza diversi blocchi di pietra calcarea di grandi dimensioni tuttora visibili.

Analogamente all'isola dei Bioni, la collocazione strategica del Ficariol, ubicato in connessione con un fiume navigabile (l'antico Alsa, ora Aussa), rappresentò il fattore determinante per l'occupazione romana del sito, che doveva allora configurarsi come scalo portuale. Da quest'area proviene, infatti, un nucleo di anfore significativo per quantità e per varietà di tipologie rinvenute: si tratta di contenitori da trasporto prodotti non solo in ambito adriatico ma anche in diverse province del Mediterraneo, che coprono un arco cronologico di oltre sette secoli (dal I sec. a.C. al VI-VII sec. d.C.)

La provenienza di questi manufatti testimonia come nell'area giungesse via mare, a partire dal III sec. d.C., una serie di derrate alimentari - vino, olio e garum (salsa di pesce) - originarie dell'Italia meridionale, delle isole dell'Egeo e dell'Asia Minore, del nord Africa, della penisola Iberica.

Ancora oggi sulla superficie dell'isolotto è possibile osservare numerosi frammenti di anfora sparsi, assieme ad altri reperti ceramici che comprendono vasellame di età altomedievale e rinascimentale, documentando la vitalità dell'area ben oltre il periodo romano.

Poco lontano, in direzione nord, emerge durante la bassa marea un altro isolotto: le Piere d'Isela, caratterizzato da un grande accumulo di materiale fittile.

Negli anni Ottanta il Gruppo Archeo-sub vi portò in luce una serie di ambienti pertinenti ad una struttura abitativa di epoca romana, di cui si conservano i muri costruiti con tegole di grandi dimensioni e parte di un pavimento a mosaico in tessere bianche.

Il materiale ceramico recuperato (vasellame da mensa, olle in ceramica comune, anfore), oltre ad alcune monete e a coppe e bottiglie in vetro, consente di collocare la frequentazione dell'area nel corso dell'età imperiale (I-V sec. d.C.).

Al limite meridionale della laguna si trova Sant'Andrea, isola dalla forma allungata che fa parte dell'odierno cordone litorale ed è una delle più vaste del complesso lagunare. Fu certamente abitata in epoca romana, come attestano numerose testimonianze di vita quotidiana e, soprattutto, una statua di età augustea raffigurante un personaggio di rango, vestito di toga (vir togatus).

Nel sito è storicamente attestata l'esistenza di importanti edifici religiosi nel periodo altomedievale; la Cronaca Altinate - documento redatto nel XIII secolo che registra episodi databili a partire dal VI sec. d.C. tramanda l'esistenza di una chiesa intitolata a Sant'Andrea Apostolo e di un monastero femminile.